La steatosi epatica non alcolica (NAFLD), generalmente definita “fegato grasso” è una malattia caratterizzata dall’accumulo di grasso (steatosi) nel fegato, all’interno degli epatociti che può evolvere verso patologie più gravi come la steatoepatite (NASH), fibrosi e cirrosi.
La steatoepatite non alcolica (NASH) è un sottogruppo della NAFLD he si caratterizza per la presenza, oltre alla steatosi, di una reazione infiammatoria che può associarsi anche a necrosi epatocellulare. Se la steatoepatite persiste nel tempo, i tentativi di riparazione del danno possono portare progressivamente alla fibrosi ossia la sostituzione delle cellule epatiche con tessuto connettivo.
La NAFLD/NASH nella maggioranza dei casi è associata all’insulino resistenza e a tutte le manifestazioni della sindrome metabolica (obesità, diabete, iperlipidemia, ipertensione arteriosa)
[1].
Frequenza e fattori di rischio
La steatosi epatica non alcolica è presente in Italia nel 10-25% della popolazione tra i 18-75 anni.
I fattori di rischio associati alla NAFLD/NASH sono:
- Sovrappeso (BMI >25Kg/m2)
- Ipertrigliceridemia
- Ipertensione arteriosa
- Familiarità di primo grado per obesità/diabete.
Le persone con una sindrome metabolica sono maggiormente a rischio
di sviluppare la steatosi epatica; come pure l’assunzione cronica
di farmaci potenzialmente tossici o la presenza di malattie del metabolismo
possono predisporre all’insorgenza di steatosi
[2].