Numerosi studi sperimentali hanno suggerito che la silimarina esercita effetti benefici nelle malattie croniche del fegato, in particolare nelle NAFLD (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease) caratterizzate da una vasta gamma di condizioni che vanno da una semplice steatosi fino a steatoepatite (NASH), fibrosi e cirrosi. La silimarina come antiossidante distrugge i radicali liberi che possono danneggiare le cellule esposte alle tossine[1,2,3]. Inoltre aumenta il glutatione nel fegato di oltre il 35% dei soggetti sani[4]. Il glutatione è responsabile della detossificazione di un’ampia gamma di ormoni, farmaci e prodotti chimici. Alti livelli di glutatione nel fegato aumentano la sua capacità di detossificazione. La silimarina aumenta anche il livello dell’enzima antiossidante
superossidodismutasi; stimola la sintesi proteica nel fegato e questo si traduce in un aumento della produzione di nuove cellule epatiche sostituendo quelle danneggiate.